lunedì 17 giugno 2013

Dolomites Disc Tournament 2013

Sono nero. Nel senso che oh, ho preso un botto di sole! Sì, il torneo di Trento, quest'anno giunto alla sua terza edizione, si è confermato come una delle migliori occasioni in cui sperimentare agonismo, rilassatezza e divertimento in un concentrato unico.
Decimo piazzamento per la squadra di Verona, che grazie a questo torneo ha viaggiato sicuramente verso una direzione comune, utile a tutti i nuovi innesti.
I Disc'o'ver sono partiti venerdì sera 14 giugno alla volta di Madrano, località dove erano situati gli alloggi ma soprattutto la location del welcome party, la festa di benvenuto a tema "Here come the sun", alla quale tutti i giocatori hanno sfoggiato le più improbabili mise da spiaggia: per quanto riguarda i nostri possiamo dire che non mancasse nessuna delle figure che usualmente richiamano l'idea comune di spiaggia, dal bagnino alle bagnine con i tatuaggi, dal bambino rompiscatole al venditore di cocchi, dalla signora in costume provocante al bagnante sincero. La serata ha visto grandi exploits ma il giorno dopo si giocava.
Ore 10:00 sui campi a Levico, in riva al lago con poche nuvole. Ecco il primo momento per saggiare le fatiche degli allenamenti fatti finora. La prima partita, giocata contro gli amici di Brescia, i B.u.b.b.a., ha visto una netta sconfitta per i veronesi, che dopo aver segnato la prima meta non hanno saputo ripetere quegli automatismi necessari a fluidificare il movimento del disco e quindi a trovare spiragli per impensierire la difesa avversaria. Esito negativo quindi che ha inciso negativamente sulla partita successiva, giocata contro i giovani bolognesi dei Renegades, ragazzi preparati ad alti livelli di gioco che hanno rappresentato un osso troppo duro da rodere per i veronesi. Tutta la resistenza e la tecnica messa in campo dagli avversari si sono rivelate muri troppo alti di fronte alla scarsa coesione dimostrata, mancava ancora quell'idea di squadra che successivamente sarebbe emersa con crescente forza. Le prestazioni dei giocatori più esperti e dei giovani, che con gli intercetti e le corse di Biasi e Farina garantivano apertura in attacco e recupero in difesa, erano comunque altalenanti, con tanti errori anche da parte di chi giocava da più tempo, la concentrazione era ancora da trovare; purtroppo alcuni infortuni nel corso della prima giornata hanno costretto Borchia e Pucci a saltare diverse partite, sottraendo quindi la possibilità di veder ripetuti i tagli e gli allunghi di entrambi nella domenica.
Dopo la pausa pranzo c'è stata la prima vera sorpresa del torneo per i nostri, che contro la squadra dei Barbastrej di Padova, finiti terzi nella classifica finale del torneo, perdono di un solo punto (8 a 7), dopo una partita tirata e mai scontata, dove per la prima volta hanno iniziato ad emergere i concetti studiati durante gli allenamenti ma, soprattutto, la paura del nuovo e il timore - sacrosanto - verso quello che per molti era un nuovo tipo di competizione, hanno lasciato il posto alla grinta, al bruciore delle sconfitte precedenti e alla voglia di camminare e correre insieme come squadra. Ecco quindi che i dump e gli swing (i passaggi base del movimento del disco) funzionavano, i giocatori piano piano acquisivano il senso della posizione, le direttive di Coach Rubert "Kazan" erano capite e sempre più seguite nell'azione, la gestione da parte dei capitani Nicolussi, Fratton e Conigliaro durante il gioco richiamavano la squadra ad un operato orchestrale. In questo modo ogni individualità ha potuto trovare libera espressione: importantissima questa esperienza per Rizzi, Bonfante, Garagna e Nicolussi E., le ragazze della squadra, che nell'importanza del categoria mixed hanno dimostrato di volerci essere e di poter insegnare qualcosa ai colleghi maschi.
La quarta e ultima partita del sabato si è conclusa nuovamente con una sconfitta, contro gli U.F.O., la squadra ospitante, contro i quali sono tornate a mancare la lucidità e la grinta espresse nella partita precedente.
Il bilancio del sabato quindi è stato negativo, le cause sono molteplici ma la rabbia per questo tipo di approccio deriva soprattutto dal fatto che non si trattasse di mancanza di capacità, solo dal bisogno di vincere il blocco di essere sul campo contro avversari nuovi, di capire di avere qualcosa da dimostrare anche se con una squadra giovane; il lavoro di gruppo ha perciò mirato alla condivisione di questo stato d'animo.
La sera di sabato è stata preparata dagli organizzatori insieme allo staff di Rock 'n' Goal, una festa sportiva tenuta presso i campi sportivi di Levico e dalla ricchissima offerta: cena, concerto rock con i Folkstone e schiuma party.
Domenica mattina la prima partita è stata alla 9:00, contro gli sloveni dei Komet, e qui c'è stato il cambiamento: forse era necessario, fisiologico, che come gruppo si dovesse passare da un momento di condivisione della sofferenza, per capire che senza fare veramente fatica non si sarebbe potuto dare il massimo. Ma soprattuto per capire che ognuno poteva esprimersi come sapeva fare, che gli avversari erano fatti anch'essi di carne ed ossa e che era possibile anche vincere. Dal riscaldamento tutti erano ben concentrati sul proprio ruolo, le indicazioni date ad inizio partita e l'esperienza del giorno prima erano già entrate in circolo per cui i Disc'o'ver hanno vinto con buon distacco sugli avversari vedendo realizzarsi con sempre più intensità i decisivi contributi di Brunelli nel ruolo di portatore, Berti e Scodeller, con un formidabile Torazzi, imponente in difesa; nella mattinata un dolore alla gamba ha fermato Colle, che si è rifatto con due mete importantissime nella seconda e terza partita.
Grazie alla prima vittoria del torneo i nostri hanno potuto accedere al play off, e grazie invece alla seconda vittoria, portata a casa contro i giovani Smurf, altra compagine bolognese, Verona si aggiudica la finalina per il 9°/10° posto. E se contro i "puffi" la costanza di giocare mete lunghe ma ben costruite ha portato veramente tanta soddisfazione, esperienza e consapevolezza, la finalina contro i modenesi Modena Disc, squadra con molti nuovi innesti ma di buona scuola, ha sancito la sconfitta e la decima posizione nella classifica finale.
Le considerazioni da poter fare su questo torneo sono davvero molte, l'inesperienza è stata qualcosa che la squadra ha pagato, ma il risultato del gioco costruito insieme dice chiaramente che serviva un punto d'inizio; inoltre la crescita da parte di tutto il gruppo, sia per quanto riguarda i giocatori che per quanto riguarda la direzione, è stata chiara e sofferta quel tanto che basta a farla apprezzare a pieno.
Il primo torneo della prima squadra di frisbee di Verona perciò rappresenta un punto di partenza fondamentale per il lavoro dei prossimi mesi e resta da oggi un ricordo per tutti coloro che vi hanno partecipato.

Il podio del torneo:
1° Renegades (Bologna)
2° Toohoo (Bologna)
3° Barbastrej (Padova)

Vincitori del SOTG: Extradry (Venezia)

Formazione: Berti, Biasi, Bonfante, Borchia, Brunelli, Colle, Conigliaro, Farina, Fratton, Garagna, Nicolussi D., Nicolussi E., Pucci, Rizzi, Torazzi, Scodeller. All.: Rubert M.

A breve pubblicheremo le foto sulla pagina di facebook (visibile da tutti): Discover Ultimate Verona

Nessun commento:

Posta un commento