mercoledì 11 settembre 2013

Madunina 2013 - Resconto

La formazione dei Disc'o'ver
Be' ragazzi, ora che siamo qui a valutare, ad analizzare a freddo, a considerare le cause e le possibilità, concludiamo che il bilancio del torneo è stato positivo. I Disc'o'ver si sono piazzati dodicesimi su sedici in un torneo con squadre di qualità che hanno richiesto ai nostri di spendersi davvero fino in fondo per mettere in campo il gioco di cui sono capaci.
Ma non si tratta di indorare la pillola, nel torneo di quest'ultimo weekend a Milano, su sei partite giocate una sola è stata vinta, le mete contano e decidono chi vince e chi perde. Quello che serve ora invece è andare a guardare come sono state giocate le partite, qual è stata la crescita compiuta nell'ultimo periodo, quale il livello di impegno e amalgama del gruppo e come tutti questi fattori possono consentire di pianificare e ripartire nel lavoro dei prossimi mesi.
La preparazione di questo torneo, condizionata da diversi problemi logistici, è stata affrontata cercando di formare una base quanto più solida possibile, su quei meccanismi di gioco fondamentali che permettono di muoversi in campo e gestire le situazioni di attacco e difesa; sono state riscontrate diverse difficoltà nell'interiorizzare la consequenzialità degli schemi visti in fasi modulari attraverso gli esercizi, per cui la soluzione è stata quella di reimpostare gli obiettivi del torneo: "sapevamo che sarebbero capitati dei momenti di disordine e disorientamento in campo, ma l'importante era riuscire a venirne a capo riconoscendoli, capendoli e trovando la via per sistemarli, con le nostre forze".
La prima partita di sabato mattina è stata un autentico disastro, contro le Mucche al Pascolo di Bergamo pareva non vi fossero avversari e i veronesi hanno sofferto come tartatughe costrette a restare nel loro guscio; poche corse, prese sbagliate, la testa da tutt'altra parte. Necessitava seriamente un momento di condivisione e presa di responsabilità, da parte di ognuno, soprattutto dopo il 13 a 0 finale. Imbarazzante. Eppure, è stato lì, appena prima della seconda partita contro gli olandesi UTKA, che qualcosa è scattato. Nessuno ci stava a ripetere quella che forse è stata la "peggior partita di sempre" per i Disc'o'ver e quando si è trattato di scendere in campo c'erano giocatori veri disposti a mostrare i risultati degli allenamenti. La prima meta ai veronesi e la difesa inizia a funzionare: è improvvisamente comparsa la consapevolezza che chi avevamo di fronte erano esseri umani ma soprattutto che noi avevamo qualcosa da dare. I movimenti in attacco sono stati ancora un po' troppo disorganizzati, molte volte gli spazi erano sovraffollati e alcune prese mancate hanno favorito non poco le spinte in meta degli avversari, eppure il 6 a 5 finale ha saputo mandare a tutti un messaggio incoraggiante e una prova reale del valore della squadra. Una buona partita anche dal punto di vista dello Spirito, con gli UTKA che poi si sono rivelati i vincitori del premio per lo Spirito del Gioco.
Ore 13:00 e inizio della terza partita contro i giovanissimi Jokers, di Bologna: i bolognesi hanno portato una squadra in trasformazione, ricca di nuovi giocatori, givoani e veloci, con molti cambi a disposizione. Inizio traballante grazie anche alla loro difesa a zona ma dopo aver preso le redini del proprio gioco i veronesi iniziano l'inseguimento giocando punto a punto. Purtroppo non basta per recuperare e la partita se la aggiudicano gli avversari.
In cerchio uscirà chiaramente che è necessario fin dall'inizio attivarsi per combattere e lottare su ogni disco, se si vuole giocare a vincere con squadre che non perdonano niente. Di fronte alle nostre incertezze infatti, ha vinto la sicurezza degli avversari, che hanno digerito alla perfezione i fondamentali e hanno metabolizzato un certo ordine nel muoversi.

Domenica, prima partita contro gli UFO di Trento: i trentini hanno subito un pesante svantaggio procurato dall'assenza di quattro giocatori che hanno dovuto lasciare il torneo, per cui sono scesi in campo solamente in nove. La difficoltà per loro, soprattutto nella gestione dei cambi, si sente tutta ma i veronesi devono giocare al meglio e dare comunque tutto; inizio di partita ottimo e perfettamente aderente alle decisioni prese nella fase di briefing, con un ingaggio rapido, le prime quattro mete dei veronesi e un buon ordine sia in campo che in testa. Purtroppo però anche questa fase di lucidità sembra non durare a lungo e benché la difesa non crolli mai del tutto i trentini mettono a segno 3 mete. E' necessaria una reazione. Dopo due mete lunghissime nessuna delle due squadre è disposta a concedere altre disattenzioni agli avversari e benché gli errori siano stati dettati per lo più da stanchezza che da altro il risultato finale si ferma sul 6 a 4 per i veronesi, che accedono alle fasi finali del pool dal 9° al 12° posto.
La seconda partita di domenica vede in campo i Frasba dal Lac, formazione di Como di lunga esperienza, che impiegano tutta, sin dall'inizio, piazzando una difesa a zona con una prima coppa a quattro veramente terribile che schiaccia i veronesi più volte nella propria meta. Sul 3 a 0 occorre prendere il toro per le corna e così il gioco tra i portatori inizia a farsi più coraggioso e vengono intuiti buoni movimenti per attaccare una difesa che non era mai stata provata in allenamento. La coppa scricchiola e la stanchezza si fa sentire nelle gambe degli avversari i quali lasciano buchi preziosi sui lati del campo e una buona zona aerea dove piazzare qualche sparo e degli scavalchini che finiscono dritti in meta. Purtroppo però anche in questo caso la partita finisce con una sconfitta. Nel cerchio di verifica usciranno le note dolenti del match, come l'inesperienza di fronte a una zona attuata molto bene, ma anche delle positività interessanti, una su tutte la buona tenuta della difesa a uomo gialloblu che ha curato notevolmente l'attenzione al lato aperto che in più di una occasione ha costretto gli avversari a tornare anch'essi alla difesa a uomo.
Ultima partita del torneo contro gli APIrates, fusione tra giocatori di Torino e Viareggio, anche qui di grande esperienza. Forse a causa di una pausa prolungata e dei buonissimi panini con salamella, cipolle, peperoni e salse a cura dell'organizzazione, i veronesi partono decisamente appesantiti, fino a un 5 a 0 dopo il quale chiamano un time-out. Non ci sta. Non dopo i miglioramenti dimostrati nelle partite precendenti, soprattutto in difesa. Alla ripresa del gioco è disco dei veronesi, che concentrati attaccano la zona dei tosco-piemontesi con una lucidità e una precisione senza pari, come mai era successo prima, e arrivano a suon di passaggi di fronte alla meta avversaria e lì, con l'ultimo passaggio da una distanza di circa due metri, segnano la prima meta. E' un break de
cisivo che ridà spirito alla squadra e fa ricordare a tutti che la partita non è finita. Anche in questo caso gli avversari passano alla difesa a uomo vista l'inefficacia della zona e il divario tra le due formazioni non è più così grande, anzi, le cose paiono essersi ribaltate. La partita si chiude con un 8 a 4 per gli altri, con il parziale della seconda parte di partita a favore dei veronesi per 4 a 3.
La conclusione più ovvia, visto l'andamento del torneo, è che non si può più accettare di perdere delle partite a causa di inizi troppo disastrosi e perfettamente evitabili; un grande divario di punti diventa difficile da recuperare e subire tre o quattro mete per disattenzione ad inzio partita significa quasi sicuramente, almeno allo stato attuale della preparazione, mantenere quel distacco fino alla fine. Il grande ostacolo su cui lavorare ora in vista delle gare ufficiali è affrontare l'inizio della partita, ossia saper trovare da subito la concentrazione e la fiducia necessarie a partire mettendo in chiaro che Verona sa giocare.

Dal punto di vista del gruppo invece, la crescita è avvenuta nella direzione degli obiettivi di fondo dati negli allenamenti in vista del torneo: saper reagire alle situazioni difficili in campo rimanendo freddi e scoprendo, per ognuno, l'importanza di essere presenti in quel momento.
I punti più caldi su cui lavorare nei prossimi mesi saranno sicuramente la grinta e i fondamentali che occorre sempre mantenere in allenamento, come le prese e i lanci, soprattutto con il vento.

Formazione: Rizzi, Scodeller, Bonfante, Farina, Borchia, Colle, Bovo, Grigoli, Garagna, Panarotto, Torazzi, Scandola, Rigo, Biasi, Nicolussi, Fratton. All.: Rubert. D.s.: Franco.

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